Giorno 4 – Da Praga a Varsavia

19 giugno 2018, Praga-Szczedrzykowice-Czestochowa-Bronislawow (km 660) – Totale 2.824

La giornata in cui lasceremo Praga comincia con un’abbondante colazione e l’incontro con Luigi Pagliacci, nostro conterraneo e manager del Deminka Palace, l’hotel in cui abbiamo soggiornato in una meravigliosa suite. Luigi ci allieta con racconti sulle origini del palazzo ottocentesco che ospita attualmente l’albergo e sulla particolarità relativa al fatto che il ristorante birreria ubicato al primo piano, dove stiamo bevendo il caffè, ha visto la fondazione dello Sparta Praga, celebre società polisportiva non legata solamente al calcio. Interessante come l’attuale proprietà abbia saputo trasformare il palazzo, dopo la conclusione dell’esperienza comunista, in un bell’albergo molto frequentato da russi e italiani. Il Deminka Palace, oltre a sorgere sul confine amministrativo tra i quartieri Praga 1 e Praga 2, si trova ad appena 300 metri da Piazza San Venceslao.

Al momento della partenza incontriamo Marek Tomišek, ingegnere e giornalista che si occupa di una testata motoristica, di eco-viaggi ed eco-rally, il quale ci accompagna fuori Praga per scattare delle foto alla nostra macchina e successivamente parlare della Torino-Pechino nella pagina da lui gestita e dedicata ai motori, Efficient expeditions/Úsporné expedice, prima di ripartire in direzione Polonia.

Non lontano dalla nostra strada c’è la cittadina di Srbská Kamenice, nota per un tragico episodio accaduto nel gennaio del 1972. Un aereo della JAT, la compagnia aerea jugoslava, esplose in volo, forse per una bomba, quando si trovava a oltre diecimila metri di altezza. Delle ventotto persone a bordo, ventisette morirono mentre Vesna Vulović, hostess, sopravvisse miracolosamente alla caduta da dieci chilometri di altezza. A tutt’oggi la signora Vulović detiene il record della sopravvivenza al lancio più alto senza paracadute. Vesna Vulović è poi morta per cause naturali nel 2016, all’età di 66 anni.

Proseguendo il nostro viaggio verso nord accuratamente evitando strade a pedaggio, ci troviamo ad entrare nel territorio polacco nei pressi del confine tripartito tra Repubblica Ceca, Germania e Polonia. Tentiamo di avvicinarci al punto esatto in cui le tre nazioni si incontrano, celebrato da un monumento, ma non ci risultano strade percorribili per raggiungerlo, spingendoci a desistere. Con l’ingresso in Polonia, tocchiamo la sesta nazione dall’inizio della Torino-Pechino, la dodicesima se si considera anche il prologo portoghese.

Con nostro dispiacere, anche le belle cose giungono al termine: il nostro cacca-tour d’andata è finito. L’ultimo impianto di trasformazione degli escrementi in energia lo visitiamo nel remoto villaggio di Szczedrzykowice, dove troviamo ad aspettarci un giovane addetto. Costruito anch’esso da BTS Biogas tre anni fa, presenta due differenze rispetto all’impianto di Mantova: la struttura polacca non produce fertilizzante bensì solamente energia con i materiali di scarto utilizzati, che vengono comprati da aziende agricole del vicinato, e non riciclati da una produzione interna all’azienda. Inoltre, il materiale di partenza nel processo produttivo è costituito da scarti vegetali per una percentuale di circa il 75%, relegando il letame ad una quota minoritaria.

Pochi minuti dopo aver lasciato l’impianto di Szczedrzykowice, abbiamo modo di osservare come le strade che stiamo percorrendo siano completamente deserte. La conferma di ciò che sta per accadere è data dai numerosi bambini che incontriamo nei villaggi e dal fatto che sono tutti con la maglia della nazionale polacca o con bandiere bianco rosse tatuate nei visi. La Polonia esordisce al mondiale di Russia contro il Senegal, e il clima di partecipazione è molto simile all’atmosfera di vibrante attesa che si respira in Italia prima di tali eventi sportivi: tutti in casa o nei bar a tifare la propria nazionale che, purtroppo per loro, perde 2-1 contro la formazione africana. A questo punto ci viene in mente che due giorni prima eravamo in Germania in occasione dell’esordio dei tedeschi contro il Messico. Considerando la vittoria della squadra centroamericana, ci chiediamo se portiamo o meno sfortuna alle nazionali dei Paesi che attraversiamo di volta in volta.

In questo clima surreale raggiungiamo la celebre città di Czestochowa, nota per il santuario che ospita la “Vergine Nera”, ma nel nostro caso soprattutto baluardo indispensabile per proseguire il viaggio a diesel-metano. Abbiamo notizia di un impianto di rifornimento di gas naturale ubicato all’interno della rimessa degli autobus urbani. Non è chiaro se un veicolo privato possa o meno rifornirsi in questa stazione, siamo qui anche per scoprire questo e per comunicare la notizia agli amici di Ecomotori.net. L’impianto di Czestochowa è stato costruito da Fornovo Gas meno di due anni fa. Per molto tempo c’era la stazione di rifornimento, ma mancavano i bus a metano. Adesso finalmente i bus sono entrati in servizio e con piacere scopriamo di poter usufruire del servizio pure noi. Grazie al sistema self-service è possibile fare un pieno di metano a qualsiasi ora del giorno o della notte. Questo pieno è fondamentale per raggiungere il distributore di Vilnius, in Lituania, senza dover fare un “rabbocco” nella stazione di Varsavia, situata nel complicato e trafficato centro della capitale polacca.

Ancora un centinaio di chilometri e ci areniamo nei pressi del lago Zalew Sulejowsky, presso la microscopica cittadina di Bronislawow. Finiamo a dormire e cenare in un enorme albergo-centro convegni, il Magellan, non lontano dalla superstrada che domani ci porterà a Varsavia.

Come è cambiato il mondo in 10 anni

Booking ha stravolto il mondo dell’ospitalità e degli alberghi. Dieci anni fa non esisteva la possibilità di prenotare gli alberghi durante il viaggio confrontando i prezzi al cellulare: la conseguenza è la impressionante riduzione della tempistica per cercare posti dove passare la notte.

Le esigenze social ci impongono continui spostamenti e rimbalzi di foto e file di vario tipo tra i dispositivi elettronici dei membri della Torino-Pechino, divisi tra Valtiberina, Mosca, e le infinite strade d’Eurasia. Le distanze si sono ridotte, il mondo si è ristretto, ma la mole di informazioni si è decuplicata: ci siamo inventati app di ogni tipo per risparmiarci ore di lavoro, solo per riempirle con altro lavoro.

Andando dal generale (Eurasia) al particolare (Polonia), bisogna evidenziare come le strade polacche vivano un miglioramento graduale e continuo di anno in anno, con il plus della gratuità completa delle autostrade. Il Paese, in ogni caso, sembra avere un aspetto più trascurato rispetto alla vicina Repubblica Ceca.

Equipaggio del giorno: Guido Guerrini, Sergio Guerrini, Augusto Dalla Ragione.

Giorno 3 – L’ultimo confine tra le due Germanie

18 giugno 2018, Ebersberg-Aßling-Mödlareuth-Praga (km 583) – Totale viaggio 2.164

“Il mattino ha l’oro in bocca” e “buon inizio settimana” sono modi di dire che nel nostro caso calzano a pennello, vista l’attività con cui iniziamo il primo lunedì di viaggio. E non ci riferiamo certo alla piacevole colazione dell’hotel Hölzer Bräu, ma all’impianto di trasformazione del letame che BTS Biogas ha costruito nella cittadina bavarese di Aßling. In Baviera rimaniamo piacevolmente stupiti dal constatare che ogni paese, quali che siano le dimensioni, è dotato di un proprio impianto di biogas, con conseguenze nemmeno troppo marcate dal punto di vista degli odori. L’impianto BTS sorge infatti alle porte del paese, accanto al depuratore comunale.

Lasciamo poi Aßling diretti a Monaco di Baviera, da dove un’efficiente e soprattutto gratuita autobahn ci porta fino al confine con la Turingia, nell’abitato di Mödlareuth. Nel mentre, non rinunciamo allo sfizio di ascoltarci in autostrada gli oltre 20 minuti del grande classico dei Kraftwerk Autobahn. Il minuscolo paesino di Modlareuth è diviso in due dal ruscello di Tannbach, che oggi segna il confine tra i due land di Baviera e Turingia. La peculiarità di Modlareuth deriva dal fatto che, oltre ad esser stato attraversato per circa quattro secoli dal confine tra le due regioni storiche tedesche, è stato tagliato in due anche dal confine tra Germania Est e Germania Ovest. Il confine è ora solamente amministrativo, ma di certo non è privo di barriere: con una mossa di grande lungimiranza, gli abitanti di Modlareuth decisero, al momento della riunificazione, di non abbattere né il muro né le strutture di sorveglianza circostanti, come torrette di avvistamento e recinzioni con filo spinato. Il risultato di quest’opera di preservazione è un tripudio di antiquaria da guerra fredda per i nostalgici (risaltata anche dalla presenza di un carro armato di fabbricazione sovietica, con cui Bruno il cinghiale ha voluto a tutti i costi posare per una foto), e una particolarissima e curiosa attrazione turistica per i viaggiatori.

La scoperta di Modlareuth da parte nostra è dovuta alla lettura di Verde Cortina, libro scritto a quattro mani dal giornalista Matteo Tacconi ed dal fotografo Ignacio Maria Coccia, già compagni di viaggio di una nostra spedizione in Ucraina alcuni anni fa. Tacconi e Coccia hanno abilmente descritto e fotografato tutto quello che c’è oggi tra Lubecca e Trieste, lungo quella cortina di ferro che ha diviso l’Europa per quasi mezzo secolo. Proprio la militarizzazione dell’area di confine ha permesso la mancanza di attività umane e una esplosione della natura. Finita la divisione dovuta alla guerra fredda, il filo spinato e le strade militari hanno lasciato il posto ai sentieri e alle piste ciclabili lungo itinerari davvero verdi, da cui il titolo di Verde Cortina (il libro fu anche presentato al Festival del Racconto di Viaggio nella nostra Valtiberina). Questa zona è, come tra l’altro un po’ tutta la Germania, costellata da numerosi e imponenti impianti eolici, panorama invece piuttosto raro nel nostro paese.

Abbandoniamo dunque la Germania in direzione Praga, superando il secondo confine di giornata, il primo ancora attuale. Attuale, però, fino ad un certo punto, dato che la linea di demarcazione tra Germania e Repubblica Ceca non è nemmeno segnalata dal classico cartello europeo dallo sfondo blu e dalle dodici stelle, ma solo testimoniata discretamente da vecchi cippi di pietra ai bordi della strada, rendendo il passaggio tra le due nazioni un processo fluido, continuo, desumibile dalla sola toponomastica. Il tortuoso cammino che ci porta nella capitale ceca, fra paesini e stradicciole di campagna, è piuttosto lento, ma addolcito dalla piacevolezza dei campi e dei boschi di questa parte di Mitteleuropa. A Praga siamo ospiti del nostro conterraneo Luigi Pagliacci, gestore di una locale catena di alberghi, il quale si prodiga di fornirci una spaziosa e comodissima suite nella suggestiva città boema, nel cui centro abbiamo occasione di rilassarci e passeggiare insieme al fashion manager Giorgio Fusberti, nostra vecchia conoscenza, prima del dovuto e meritato riposo notturno.

Come è cambiato il mondo in dieci anni

Abbiamo appurato che, perlomeno in Germania, è possibile pagare l’accesso ai bagni dell’autostrada attraverso la carta di credito, che dunque si rivela anche igienica.

L’asfalto e le condizioni delle strade in Repubblica Ceca sono indiscutibilmente migliori rispetto alle nostre, ma a questo punto ci assale ormai il dubbio che non sia tanto una nota di merito altrui, quanto piuttosto un demerito nostro.

L’offerta di droga e di servizi sessuali nelle strade di Praga ha raggiunto livelli da far impallidire Amsterdam e l’Olanda.

Equipaggio del giorno: Guido Guerrini, Sergio Guerrini, Augusto Dalla Ragione, Bruno il cinghiale, Giorgio Fusberti, Luigi Pagliacci.

Giorno 2 – Cento anni dalla Grande Guerra

17 giugno 2018, Gonars-Ebersberg (km 457) – Totale viaggio 1.581

La nostra prima domenica di viaggio è focalizzata sul dramma e sulla stupidità di tutte le guerre, ed inizia nel piccolo cimitero della cittadina di Gonars. Ad aspettarci troviamo parte dell’amministrazione comunale, nei nomi dell’assessora Daniela Savolet, dell’ex Sindaco Ivan Cignola, dei Consiglieri comunali Carlo Tondon e Giancarlo Ferro. Ed è proprio il signor Ferro, significativamente figlio di una famiglia di profughi giuliano-dalmati, a farci da guida personale attraverso il sacrario degli jugoslavi che la cittadina di Gonars, che ospitò un campo di concentramento fascista durante la Seconda Guerra Mondiale, ha eretto nel 1973. Tale luogo, inoltre, accomuna Gonars con le nostre comunità di origine, Sansepolcro e Anghiari. Il motivo che unisce la cittadina friulana alla lontana Valtiberina è purtroppo una dolorosa nota di storia: dopo numerosi tentativi di fuga dal campo di Gonars, i soggetti che il regime fascista considerava più pericolosi per le loro attività anti-italiane venivano deportati nel campo di Renicci, nei pressi di Anghiari. Nell’austero e futuristico sacrario riposano circa 500 cittadini jugoslavi morti nel vicino campo di concentramento.

Deposto sul monumento un mazzo di fiori, proseguiamo il tour gonarese con l’incontro in municipio con il Sindaco della città, il dottor Marino del Frate. In un clima cordiale avviene uno scambio di doni caratterizzato dal racconto di aneddoti ed episodi che, da parte nostra, hanno caratterizzato le precedenti visite a Gonars, in quanto ultima (e prima, durante i vari ritorni) tappa italiana – dove gustare un ultimo piatto di pasta o un ultimo espresso – dei nostri numerosi viaggi verso est.

Da Gonars percorriamo circa 30 chilometri e spostiamo il tempo indietro di un secolo esatto, fino al 1918. In occasione dell’anniversario della fine della Grande Guerra, troviamo giusto dedicare una parte del tempo della Torino-Pechino ad un omaggio ai caduti di questa terribile carneficina. Nel gigantesco sacrario di Redipuglia, di fatto un cantiere in restauro in vista del prossimo 4 novembre, anniversario della fine della guerra in Italia, riposano oltre 100.000 caduti. Durante il viaggio verso la Cina incontreremo molti monumenti come questo, che ricordano le persone che hanno perso la vita nelle varie guerre che hanno caratterizzato il XX secolo. Non siamo qui a giudicare vincitori e vinti, ma vogliamo manifestare rispetto verso persone che, con o senza convinzioni patriottiche, hanno perso la vita in queste terribili esperienze.

Altri 20 chilometri e ci soffermiamo su un’altra storia di guerra, con parziale lieto fine. Fotografiamo il nostro veicolo nei due lati della piazza della stazione di Gorizia-Nova Gorica. Questa piazza è divisa in due dalla linea dell’armistizio che mise fine alla Seconda Guerra Mondiale. Il trattato di Osimo del 1975 pose ufficialmente termine alle rispettive rivendicazioni territoriali, istituzionalizzando la linea di confine. Col passare degli anni, e con un cambio di nome del soggetto confinante da Jugoslavia a Slovenia, si arrivò alla riapertura della piazza e, successivamente all’ingresso sloveno in Schengen, alla libera circolazione tra le due città. Oggi l’italiana Gorizia e la slovena Nova Gorica sono un tessuto urbano unico, con molti servizi gestiti assieme. Un piccolo museo ubicato nella stazione ferroviaria racconta la storia di questo “Muro di Berlino” made in Italy e della sua parziale fine.

Il nostro piccolo anello storico si chiude da dove lo avevamo cominciato: un veloce e ottimo pranzo alla Trattoria Pola di Ontagnano e il saluto delle sorelle Cvek ci aiuta ad indirizzarci velocemente verso nord, diretti a varcare il confine austriaco. Il passaggio del confine avviene sul valico di Monte Croce Carnico a 1.360 metri di altezza sul livello del mare. La cima di questo passo alpino, cento anni fa, vide susseguirsi terribili scontri tra esercito austro-ungarico e italiano, a testimonianza dei quali sono visibili le tracce di fortificazioni militari dell’epoca. Altrettanto visibili sono due pale eoliche situate a poche decine di metri dopo il confine, in terra austriaca, e che sembrano lavorare a pieno ritmo nel produrre energia pulita che sarà immagazzinata e gestita dai vicini austriaci. Ci viene naturale una piccola riflessione sul fatto che oltreconfine sia spesso più facile che in Italia mettere in piedi strumenti “green” come l’energia eolica. Altresì naturale ci viene chiedersi dopo quanto tempo la spedizione Torino-Pechino tornerà in Italia, una volta superata la linea rossa che divide il nostro Paese dalla pittoresca nazione alpina.

Scendendo sul lato austriaco abbiamo modo di fare una veloce visita ad un piccolo ma composto cimitero militare austroungarico. Ordine e pace regnano in questo angolo di bosco lungo la strada. Ragazzi come quelli di Redipuglia, indirizzati l’uno contro l’altro per volere di altri, e uniti nella stessa terribile sorte.

Gli ultimi chilometri della giornata vengono percorsi salendo e scendendo lungo le strade carinziane e tirolesi, fino all’ingresso in Baviera, dove pernottiamo nella cittadina di Ebersberg, a due passi dall’impianto di biogas che visiteremo domani di buon mattino, giusto per cominciare bene la settimana…

Come è cambiato il mondo in 10 anni?

Dopo la moneta unica e l’abolizione delle frontiere, il roaming telefonico unico nella Unione Europea è uno dei pochi percepibili successi delle politiche comunitarie. Dieci anni fa per comunicare dall’estero si doveva aprire un mutuo bancario.

Oggi i navigatori satellitari hanno sostituito le vecchie mappe o gli atlanti, ma attenzione visto che la precisione di alcune indicazioni come “evita le strade a pedaggio” alcune volte rischiano di far prendere multe elevate, come è quasi capitato a noi!

La differenza tra i prezzi della benzina e del gasolio tra Austria e Italia continua ad essere elevatissima, con prezzi nettamente inferiori oltre confine. Peccato che questo non valga anche per GPL e metano, venduti a prezzi mediamente più alti in terra austriaca.

Equipaggio del giorno: Guido Guerrini, Sergio Guerrini, Augusto Dalla Ragione, Bruno il cinghiale.

Giorno 1 – Finalmente si parte!

16 giugno 2018, Serralunga di Crea-TORINO-Gonars (km 638) – Totale viaggio 1.124

La giornata comincia con la colazione presso il Bar Lanterna Blu, dall’altro lato della strada rispetto alle camere dove abbiamo trascorso la notte e che fanno parte della stessa propietà. Il minicorteo delle nostre auto si muove poi alla volta di Torino. Oltre all’Hilux a diesel-metano e alla storica Marea a GPL, abbiamo due auto di Ecomotive Solutions che ci aiuteranno ad allestire la nostra postazione di partenza in piazza San Carlo.

Alle 10 il salotto buono di Torino è pronto ad ospitare l’evento. Sotto lo sguardo attento di polizia e vigili urbani, e sotto il diretto controllo del bravo presentatore Michele Dotti, si alternano sul palco i principali sponsor della Torino-Pechino, i responsabili di NGV Italia e del Consorzio Italiano Biogas, e i protagonisti del viaggio, con il valore aggiunto della graditissima presenza della Sindaca Chiara Appendino e del Presidente del Consiglio Comunale FabioVersaci. Tutto si svolge con la massima piacevolezza, davanti a molti passanti e ad altre persone giunte appositamente nel capoluogo sabaudo per vivere lo storico momento della partenza. Impressionante il numero di rappresentanti del mondo della comunicazione coinvolti, su tutti una troupe della Rai che ci ha onorati di un servizio nell’edizione del TG regionale delle 14.

Ed è proprio Chiara Appendino a ripetere il rito compiuto dall’allora Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Castronovo, dieci anni fa. Con decisione e spirito d’avventura, la Sindaca mette in moto il veicolo e ci augura buon viaggio; pochi minuti dopo la piccola carovana si incammina verso il lontano oriente, ben scortata da due pattuglie della polizia municipale di Torino.

Usciti dalla città salutiamo i mezzi di Ecomotive Solutions e rimaniamo “soli”, Hilux e Marea in direzione Piacenza. Una sosta all’autogrill ci consente di predisporre il trasbordo di parte dell’equipaggiamento da un’auto all’altra e a separare definitivamente le sorti dei due veicoli. La Marea, dopo aver calcato per la seconda volta in dieci anni il palcoscenico torinese, torna a Sansepolcro assieme a Marco Piccini e Andrea Gnaldi. L’Hilux, dal canto suo, si lancia con decisione verso est con a bordo Guido, Augusto e Sergio.

Il lungo trasferimento verso il Friuli Venezia Giulia viene inframezzato da una sosta speciale in quel di Asola (Mantova) presso l’azienda agricola dei fratelli Chiesa, dove BTS Biogas ha realizzato alcuni dei più importanti impianti di biogas in Italia. I responsabili dell’azienda altoatesina e i fratelli Stefania e Giuseppe Chiesa, titolari dell’impresa agricola, ci accompagnano in un breve ma interessante tour degli impianti di trasformazione, impianti che sono stati costruiti nel 2012 dalla già citata BTS e che hanno reso la ditta zootecnica dei fratelli Chiesa un esempio di recupero completo dei materiali di scarto prodotti dall’attività agricola. Qui, ogni anno, 27mila tonnellate di deiezioni e scarti vegetali si trasformano in 22mila tonnellate di digestato (sorta di fertilizzante organico), mentre le restanti 5mila vanno a produrre circa 8 milioni e 700mila kWh annui, in un circuito economico che rende quest’impresa, nelle parole di Stefania, “un’azienda ad economia circolare a 360 gradi”. Il passo per arrivare all’erogazione di biogas per auto, per un’azienda come questa, è breve: la nostra auto non può ancora fare rifornimento in azienda, ma non è da escludere che in tempi brevi ciò potrà essere possibile.

Nei pressi di Padova, nella stazione di servizio Arino Est, facciamo l’ultimo pieno di metano e benzina in Italia. Gli erogatori del metano sono di Fornovo Gas, realtà che partecipa a pieno titolo alla nostra scommessa di unire il continente euroasiatico. Il doppio pieno è l’occasione per fare il punto sui consumi, che ci risultano essere poco più elevati delle nostre aspettative. La spiegazione è semplice, ed è dovuta allo stile di guida veloce messo in atto fino a questo momento dopo la partenza da Sansepolcro. Il prossimo tratto ci permetterà di rilevare i consumi in condizione di normalità.

La nostra ultima serata italiana segue la più classica delle tradizioni di tutti gli equipaggi della Associazione Torino-Pechino, ovvero alloggio all’Hotel “Al Taj” (e non Altai come i monti siberiani!) nei dintorni di Palmanova e cena con gli amici della Trattoria Pola ad Ontagnano di Gonars, momento reso ancora più piacevole dalla visita dell’ex sindaco di Gonars Ivan Cignola e dall’incontro tra Bruno Il Cinghiale e suo cugino, di origine slavo-friulana, che vive all’interno del ristorante. La cura, le grandi porzioni e le attenzioni della famiglia Cvek, tra cordialità, carne e birra, ci indirizzano verso una notte finalmente tranquilla e senza le tensioni della vigilia della partenza.

Come è cambiato il mondo in 10 anni

Naturalmente a Torino è cambiata l’amministrazione comunale, ma non certo l’attenzione nei confronti del nostro progetto, che ci è apparsa essere sempre elevata.

Il numero di stazioni di metano nelle autostrade italiane è visibilmente maggiore rispetto a dieci anni fa.

Il lavori di ampiamento della A4 tra Venezia e Trieste non sono terminati, ma si sono spostati i cantieri verso est permettendo alla terza corsia di arrivare all’inizio del Friuli Venezia Giulia.

Dalle parti di Mantova, invece, c’è una fattoria agricola che ha potuto ottimizzare il proprio lavoro trasformando la cacca dei propri animali in energia…

Equipaggio del giorno: Guido Guerrini, Sergio Guerrini, Augusto Dalla Ragione, Andrea Gnaldi, Marco Piccini.

Giorno 0 – Prologo

15 giugno 2018, Sansepolcro – Serralunga di Crea (486 km) – Totale viaggio 486

Dieci anni dopo, ancora una volta, ci apprestiamo a partire per un nuovo folle ed ecologico viaggio verso la Cina. A spingerci nel 2008 verso Pechino furono le Olimpiadi e la voglia di scoprire se un veicolo a GPL poteva raggiungere la capitale cinese senza problemi di approvvigionamento. Oggi, a dieci anni esatti da quel meraviglioso viaggio, siamo pronti a vivere una nuova scommessa ecologica. Anche questa volta un evento sportivo fornirà il contesto al nostro cammino, anche se purtroppo i mondiali di calcio saranno orfani dell’Italia. L’Italia ai mondiali siamo noi: il nostro viaggio si candida a rappresentare l’orgoglio italico in terra di Russia. Testimonieremo con i nostri racconti alcune delle storie di italiani che vivono la Russia ogni giorno e non solo durante i mondiali di calcio.

Il clima in piazza torre di Berta è festoso. Parenti, amici, sponsor e giornalisti accompagnano la nostra pre-partenza alla volta di Torino, luogo del reale inizio della nostra avventura. Al via del sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli il nostro Toyota Hilux a diesel metano, scortato dalla storica Fiat Marea a GPL reduce dal viaggio del 2008, si incammina verso il primo rifornimento di metano presso la stazione di servizio Piccini Fuels nella E45 in direzione Sansepolcro Nord. Il terrore della temibile superstrada abbandonata da ANAS, Dio, ed istituzioni, ci induce a cambiare direzione per raggiungere la città di Arezzo dove siamo accolti presso il municipio dal sindaco Alessandro Ghinelli, che assieme a Mauro Cornioli dimostrò nell’Ecorally di San Marino dello scorso settembre di avere la stoffa del campione automobilistico. Sempre ad Arezzo incontriamo l’ex consigliere regionale Fabio Roggiolani, uno degli organizzatori di Ecofuturo, il festival delle ecotecnologie e dell’autocostruzione che si terrà a Padova dal 18 al 22 luglio.

A proposito dell’evento di Padova, a Bologna sale a bordo della nostra auto Michele Dotti, noto attore e scrittore sensibile alla tematica green, che domani sarà protagonista con noi della partenza dal capoluogo piemontese.

I chilometri di oggi si concludono a Serralunga di Crea, cittadina non lontana da Casale Monferrato. Siamo quasi commossi dall’accoglienza ricevuta dagli amici di Ecomotive Solutions, che mobilitano tutti i dipendenti del proprio stabilimento per una foto commemorativa con i nostri veicoli. La giornata termina facendo gli ultimi controlli del veicolo e confrontandoci con il qualificato personale di Ecomotive Solutions, che ci fornisce tutte le necessarie informazioni, anche nel malaugurato caso di problemi al nostro impianto diesel-metano.

Una piacevole sorpresa di questa pre-partenza è l’interesse verso il nostro progetto da parte della popolare trasmissione radiofonica Caterpillar. Il nostro capo spedizione, Guido Guerrini, ha l’onore di essere intervistato in diretta su Radio2.

In serata, un momento di convivialità con una pizza in compagnia di Roberto Roasio, responsabile di Ecomotive Solutions, e di Marco Piccini, fin da subito tra i principali sponsor e sostenitori dell’iniziativa.

Come è cambiato il mondo in dieci anni

Rispondendo a questa domanda, relativamente alla giornata di oggi, la prima cosa che ci è venuta in mente è il pessimo stato in cui versa la superstrada E45. Il fatto che dieci anni dopo la situazione sia ulteriormente peggiorata ci fa comprendere che non esiste limite al peggio.

Un elemento di novità è costituito dal pervasivo utilizzo degli strumenti di comunicazione via web: se dieci anni fa utilizzavamo un semplice blog per comunicare l’avanzamento del progetto di viaggio, oggi siamo presenti su numerosi social, di derivazione nordamericana e post-sovietica.

Percentuale in doppia cifra l’aumento dei prezzi delle autostrade italiane rispetto ad una decade fa.

Probabilmente, e fortunatamente, la cosa più incoraggiante della giornata è stata vedere come la nostra vecchia FIAT Marea, ragazza del ‘99, abbia percorso brillantemente i circa cinquecento chilometri che separano Sansepolcro dal Monferrato.

Equipaggio del giorno: Guido Guerrini, Andrea Gnaldi, Augusto Dalla Ragione, Sergio Guerrini, Michele Dotti.

Parlano di noi… Repubblica Motori

Andare in macchina dall’Atlantico al Pacifico. Seguire la Transiberiana all’andata e la Via della Seta al ritorno. E magari qualche partita dei mondiali di calcio in Russia. E fare un salto a nord fino al circolo polare artico, no?
Chiacchiere da bar, la sera tardi, fra chi la spara più grossa…

E invece, quello che poteva essere un progetto fantasioso come tanti altri, eccolo divenuto realtà. Tre amici toscani stanno per partire, dopo essersi ritagliati nella vita tre mesi di tempo per compiere questo viaggio di 30 mila chilometri. Hanno superato tutto lo stress dei visti e dei permessi burocratici; hanno messo a punto l’auto, una Toyota Hilux, alimentata da un sistema gasolio-metano che consentirà di ridurre assai la spesa carburante; hanno rispolverato i loro appunti di viaggio che dieci anni fa consentirono l’epica Torino-Pechino con una Fiat Marea. Partiranno da Cabo da Roca, il punto più occidentale dell’Europa, sull’oceano Atlantico, “là dove finisce la terra e comincia il mare” per dirla col poeta lusitano Camoes.

Tutto il Vecchio continente, Mosca, gli Urali, la Siberia fino a Vladivostok. Salutato l’oceano Pacifico, torneranno indietro: Pechino, Xian, il terribile deserto Taklimakan, Samarcanda, Kazan, rientro in Europa, Torino.

Dove troveranno in attesa i ragazzi di Ecomotive solutions, l’azienda che ha messo a disposizione la vettura con i dispositivi che consentono la miscela gasolio-metano. Un rivoluzionario sistema di gestione elettronica per alimentare motori Diesel con una miscela dinamica controllata di gasolio e gas. “Il controllo dinamico dell’iniezione primaria di gasolio e il dosaggio accurato della miscela aria-gas – spiegano gli esperti – sono i punti di forza del sistema, costantemente controllato da una centralina ‘intelligente’, capace di colloquiare con il motore in tempo reale per garantire il perfetto funzionamento e la sicurezza dell’impianto che il ministero dei Trasporti ha omologato per tutte le vetture Euro 0-Euro 6”.

Tutto il viaggio sarà raccontato con notizie, filmati, blog, un libro. A bordo potranno alternarsi anche giornalisti disposti a vivere qualche tappa di questa avventura. Noi ci siamo prenotati per la partenza in Portogallo…

 

fonte: La Repubblica MOTORI

(SI RINGRAZIA ROBERTO CHIODI)

Dicono di noi… Ansa Motori

(ANSA) – BRUXELLES, 8 GIU – Partirà sabato 16 giugno, da Piazza San Carlo, la traversata Torino-Pechino edizione 2018 in un’auto riconvertita con un sistema dual fuel: il pilota toscano Guido Guerrini ha presentato la sua avventura ecologica in una conferenza sulle tecnologie del futuro, ospitata al Parlamento europeo dall’eurodeputato M5S Dario Tamburrano. L’azienda piemontese “Ecomotive solutions” ha finanziato la riconversione di un vecchio fuoristrada Toyota Hilux, normalmente molto inquinante, con un motore che miscela diesel e metano, anche quello prodotto dagli scarti agricoli, il cosidetto “biogas”.

“Con questo viaggio speriamo di sostenere la diffusione di questo tipo di alimentazione per i motori, che offre un abbattimento dei costi e dell’impatto ambientale” ha spiegato Guerrini all’ANSA. Grazie a queste riconversioni “si può risparmiare fino al 30% sul prezzo del carburante, in due anni l’investimento è ripagato e anche mezzi come questi, molto inquinanti, possono tornare a circolare nei centri storici”.

L’arrivo a Pechino è previsto ai primi di agosto, la traversata sarà raccontata sul sito internet www.torinopechino.com, e sull’apposita pagina Facebook “Torino-Pechino2018”. (ANSA).

fonte: ANSA MOTORI

La “Torino-Pechino” al Parlamento Europeo

Presentata l’edizione 2018 a Bruxelles durante il convegno di Ecofuturo alla presenza di numerosi europarlamentari e giornalisti.

 

Un palcoscenico d’eccezione quello da dove il capospedizione Guido Guerrini ha potuto presentare la Torino-Pechino 2018, edizione che ricorda il decennale della prima storica impresa che vide protagonisti tre giovani della Valtiberina Toscana. Se nel 2008 fu dimostrata la possibilità di raggiungere la capitale cinese utilizzando il gpl, stavolta l’obiettivo sarà ottenuto con un’auto a metano. Per l’esattezza, la Toyota Hilux che porterà in Estremo oriente i protagonisti della nuova avventura sarà alimentata con un sistema dual fuel che miscela diesel e metano: si tratta di un interessante metodo per ridurre le emissioni dei veicoli diesel e rendere ancora più economico il loro utilizzo.

 

Anche l’auto è stata presentata nella piazza antistante il Parlamento Europeo dopo un lungo viaggio dalla Toscana fino alla capitale belga e che proseguirà nei prossimi giorni fino a Lisbona: è infatti da lì che prenderà il via una seconda missione che affiancherà la storica Torino-Pechino, ovvero unire l’Oceano Atlantico e il Pacifico, dalle spiagge di Lisbona a quelle meno calde di Vladivostok.

Molta la curiosità per il tipo di alimentazione del veicolo, argomento ampiamente dibattuto all’interno del convegno di Ecofuturo, con la collaborazione di “Ecquologia” e della Libera Università di Alcatraz, che si è svolto presso il Parlamento Europeo, organizzato grazie all’aiuto dell’on. Dario Tamburrano. Molti degli intervenuti hanno potuto provare l’auto e ottenere risposte alle domande che accompagnano questo tipo di alimentazione destinata ad abbattere emissioni e costi di molti mezzi a gasolio.

 

“Se dieci anni dopo questo sogno può vivere ancora, è grazie agli sponsor valtiberini e nazionali che hanno permesso la costruzione di questo nuovo progetto”, ha spiegato Guido Guerrini durante il proprio intervento al convegno di Bruxelles durante il quale è stato presentato il viaggio. “La sinergia tra il nostro territorio e altre realtà italiane ha permesso di far conoscere la tecnologia del diesel-metano su ampia scala. Il nostro auspicio è che anche il nostro viaggio possa dare un aiuto a diffondere sempre di più questo tipo di alimentazione e il relativo abbattimento di inquinamento ambientale e di costi”.

 

Quando il veicolo protagonista del viaggio avrà concluso il tour della penisola iberica, l’auto rientrerà in Toscana per la pre-partenza del viaggio da Sansepolcro e quella ufficiale da Torino.

Venerdì 15 giugno mattina, alle ore 11.00, i protagonisti del viaggio saluteranno la città di Sansepolcro in Piazza Torre di Berta. Il giorno dopo, alle ore 10, la partenza da Torino in Piazza San Carlo alla presenza della Sindaca Chiara Appendino.

Da Sansepolcro a Bruxelles con un’auto Dual Fuel

Inizia dalla Toscana il viaggio verso Ecofuturo.

Mercoledì 6 giugno, presso il Parlamento Europeo di Bruxelles, gli organizzatori di Ecofuturo Festival, ospiti dall’eurodeputato Dario Tamburrano, presenteranno l’evento “C02: come rimetterla in equilibrio tra cielo e terra” dedicato al riequilibrio dell’anidride carbonica, il principale gas dell’effetto serra che sta soffocando il pianeta .

L’apertura dei lavori sarà affidata a Gunter Pauli, iniziatore della “Blue Economy”. Dopo di lui, si alterneranno eurodeputati, tra cui il vicepresidente PE David Maria Sassoli, comunicatori come Michele Dotti e Jacopo Fo, innovatori e rappresentanti della green economy italiana. Al centro i temi dell’agricoltura bioenergetica e conservativa, delle case ecosicure ed antisismiche con materiali naturali, delle produzioni in canapa, dei sistemi di riconversione dual-fuel a metano e GNL, del biometano da rifiuti e digestato, del teleriscaldamento e teleraffrescamento geotermico, degli ecodragaggi e delle comunità energetiche.

L’iniziativa, che anticipa la V edizione del Festival delle EcoTecnologie (Padova 18 – 22 luglio), quest’anno avrà un prologo toscano: uno degli ideatori di Ecofuturo Festival, l’aretino Fabio Roggiolani, infatti partirà insieme al direttore di QualEnergia Sergio Ferraris, da Sansepolcro lunedì 4 giugno alla volta della capitale belga con un’auto dual fuel(gasolio & biometano) guidata dal pilota Guido Guerrini. Un prologo nel prologo per presentare l’avventura “Torino – Russia – Pechino Natural Gas Tour 2018”, ovvero tre mesi, dal 15 giugno, in tutte le condizioni per testare l’affidabilità e la potenza di una soluzione tecnologica che con pochi investimenti dà nuova vita a tutti i vecchi motori. Una nuovo raid che ricalca quello che nel 2008, nell’anno delle Olimpiadi cinesi, dimostrò che si poteva arrivare in Cina usando il Gpl.

“Oggi, durante i mondiali di Russia – dichiarano i membri dell’equipaggio di Ecomotori – siamo pronti a scommettere che lo stesso viaggio si può fare anche a metano. Scommetteremo su questa vera energia pulita, sia quella più conosciuta che arriva con un gasdotto sia quella bio, rinnovabile e creata anche a chilometri zero grazie all’utilizzo di tecnologie tutte italiane. L’Italia ai mondiali sarà quella delle esperienze tecnologiche, manufatturiere e artistiche che accompagnano il nostro viaggio. L’obiettivo sarà quello di comprendere e raccontare un mondo lontano e allo stesso tempo far conoscere le eccellenze del nostro Paese”.

“Rottamare – dichiara Fabio Roggiolani – inquina di più di quanto cura se accorcia la vita dei veicoli. Possiamo invece ridurre di tre quarti l’inquinamento dell’aria che respiriamo nell’arco di pochi anni trasformando, in assoluta economia, i motori diesel di auto, autobus e camion con le tecnologie dual fuel, mentre intanto si espande e sviluppa la rivoluzione elettrica”.

L’auto Dual Fuel sarà in mostra in Place du Luxembourg il 6 giugno fino all’inizio del convegno e a disposizione per guide di stampa specializzata e parlamentari. Con l’auto saranno disponibili bustine di stallatico 2.0 (lo stallatico che non puzza) proveniente da digestato da biogas dell’area di Vipiteno, con le quali far fiorire meglio tutte le piante del Parlamento Europeo.

Fonte: www.ecquologia.com

Dopo 10 anni.. torna la Torino-Pechino!

Il mondo è cambiato, i protagonisti del 2008 sono cresciuti e alcune delle aziende che scommisero su di noi dieci anni fa sono pronte a rimettersi in gioco. Nell’anno delle Olimpiadi cinesi dimostrammo che potevamo arrivare a Pechino usando il Gpl. Oggi, durante i mondiali di Russia, siamo pronti a scommettere che lo stesso viaggio si può fare anche a metano. Scommetteremo su questa vera energia pulita, sia quella più conosciuta che arriva con il gasdotto dai giacimenti siberiani che quella bio, rinnovabile e creata anche a chilometri zero grazie all’utilizzo di tecnologie “made in Italy”.
Ancora una volta da Torino a Pechino, ancora una volta un lungo viaggio via terra che sarà raccontato giorno dopo giorno con diari di viaggio, foto e video di una avventura lunga quasi tre mesi e 30.000 chilometri.
L’Italia ai mondiali saremo noi! Racconteremo la storia degli italiani che vivono in Eurasia e che giorno dopo giorno tengono alti i colori dell’Italia nei Paesi dove vivono. L’Italia ai mondiali sarà quella delle esperienze tecnologiche, manufatturiere e artistiche che accompagnano il nostro viaggio. L’obiettivo sarà quello di comprendere e raccontare un mondo lontano e allo stesso tempo far conoscere le eccellenze del nostro Paese tra Europa e Asia.