29-30 settembre – 1-2 ottobre 2018 Kazan-Mosca-San Pietroburgo (km. 1472, tot. 31.329)
29 e 30 settembre 2018
Il sabato e la domenica successive all’arrivo di Alisa in Via dei Cosmonauti sono il momento di pace che precede il lungo e come al solito complicato viaggio verso l’Italia della Toyota Hilux della Torino-Pechino. Il programma prevede il lunedì il trasferimento a Mosca e il giorno successivo adempimenti burocratici al Consolato italiano e trasferimento a San Pietroburgo. Nella ex Leningrado la Hilux e il capospedizione Guido Guerrini saranno ospiti dell’International Gas Forum. Il giorno 4, ultimo giorno di validità del visto, la spedizione uscirà dalla Russia per entrare nelle Repubbliche Baltiche. Il week-end trascorre più veloce del previsto tra i preparativi della ripartenza e gli assestamenti dovuti al nuovo membro della famiglia. Guido dopo aver aspettato a lungo l’arrivo della figlia è costretto a salutarla per rivederla tra cinque settimane, ovvero quando inizierà il periodo del nuovo visto russo. Il rifornimento di metano alla nuova stazione Gazprom di Kazan, dove scopriamo la presenza dell’attacco europeo oltre a quello russo, precede di pochi minuti il momento di addormentarsi.
1° ottobre 2018
La sveglia delle 6 mattutine lascia la bocca davvero amara. Colazione, valige in auto, saluti a moglie e figlia per poi partire verso Mosca cercando di evitare il traffico della capitale tartara. Poco oltre l’attraversamento del Volga la Torino-Pechino “tocca” il chilometro 30.000 del lungo viaggio. Si festeggia con una colazione abbondante appena entrati nella Repubblica di Ciuvascia, ennesima entità federale della Russia. Il percorso che collega Kazan e Mosca è ormai molto conosciuto e in senso contrario fu percorso dalla Toyota Hilux lo scorso giugno. Il Mondiale di Calcio 2018 ha contribuito ad un miglioramento della viabilità e permette di viaggiare molto più sereni, visto che le temibili buche del passato sono scomparse. Le voragini impedivano di superare i limiti di velocità, cosa oggi più probabile rispetto al passato. Episodio curioso nei pressi di Nizhnij Novgorod, quando nel parcheggio del kafè dove pranziamo troviamo uno spazio riservato ai “visitatori cosmici” accompagnato da un simbolo con un disco volante… Accompagnati da un bel sole e con una temperatura tornata attorno ai quindici gradi, Bruno e Guido arrivano poco prima del tramonto a Vladimir dove riforniscono di metano nella nuova stazione Gazprom inaugurata circa un mese fa, che quindi non era attiva durante il viaggio di andata. La stazione ci è stata segnalata da Fornovo, che ha installato il compressore, ed è molto all’avanguardia, considerato che oltre al metano ha una colonnina elettrica in grado di caricare a 22 kW. Circa tre ore di buio accompagnano il viaggio fino al quartiere di Otradnoe a nord di Mosca, dove è in programma una curiosa cena tra alcuni protagonisti della Torino-Pechino. Guido e Bruno incontrano il padrone di casa Emanuele e rivedono, dopo averlo salutato in quel di Vilnius oltre tre mesi fa, anche Augusto. Se Emanuele da molto tempo vive a Mosca, Augusto è appena arrivato per seguire un master universitario. Si cena, si brinda all’incontro e alla paternità di Guido per poi concentrarci e metterci a lavorare in vista dell’evento di San Pietroburgo di dopodomani. Non possiamo sfigurare con Gazprom, visto che essere invitati a questa fiera era un sogno fin dall’inizio del viaggio, ma la stanchezza della lunga giornata ci costringe ad addormentarci in poco tempo.
2 ottobre 2018
Qualche ora di riposo in più del consueto e, per Guido, fuga al Consolato italiano per adempimenti burocratici conseguenti alla nascita della figlia. Come da copione, dopo quasi un’ora di lunga fila, emerge la mancanza di un qualcosa che costringerà ad un ennesimo ritorno a Mosca nel corso del mese di novembre. La burocrazia italiana è complessa, quella russa è terribile. Se le due si sommano insieme si possono raggiungere perversioni non pensabili. La mezza giornata persa dietro ai documenti costringe la Toyota Hilux a lasciare Mosca attorno all’ora di pranzo. Volante girato verso nord nel tentativo di arrivare a San Pietroburgo ad un’ora non troppo tarda. Ad agevolare il cammino c’è la nuova autostrada M11, che in parte prende il posto della vecchia M10 che avevamo percorso nei viaggi precedenti. La M11 ricorda molto l’Italia sia per i cartelli verdi che la contraddistinguono che per il salatissimo pedaggio nei primi ottanta chilometri. Senza alcuna giustificazione plausibile, la prima parte di strada costa esattamente come tutto il restante. Circa 1200 rubli (15 euro) per i cinquecento chilometri già costruiti, suddivisi in 650 rubli per la prima parte e 550 per la seconda. Esattamente come le autostrade belghe, tutto il tratto in questione è dotato di un ottimo e funzionante impianto di illuminazione. Al completamento finale mancano ancora circa centocinquanta chilometri, in parte attorno a Tver’ e l’ultima parte, comunque già a doppia corsia, che conduce a San Pietroburgo. La strada passa attraverso il Rialto del Valdaj, che oltre ad essere un parco nazionale è anche il luogo dove nasce il fiume Volga. Curioso che un fiume di oltre 3.500 chilometri, dal Valdaj al Mar Caspio, abbia la propria sorgente ad appena 228 metri di altitudine. La catena collinare che supera in alcuni punti i trecento metri dà origine anche al Dnepr, che sfocia sul Mar Nero, e alla Dvina, che si tuffa nel Mar Nero. Pochi metri di altitudine che riescono a dividere tre bacini idrografici. Usando con attenzione i rifornimenti di metano e gasolio fatti nella giornata di ieri riusciamo ad arrivare nella città di Tosno, a circa cinquanta chilometri dalla sede fieristica che domani ci ospiterà. Sempre qui domani mattina visiteremo una nuova stazione di rifornimento dove si trova anche, e non solo, il metano. Un’ottima cenetta all’interno dell’hotel che porta lo stesso nome della città precede gli ultimi preparativi per la conferenza di domani.
Equipaggio di questi giorni: Guido Guerrini, Bruno Cinghiale, Emanuele Calchetti, Augusto Dalla Ragione