8 ottobre 2018, Cracovia-Spittal am der Drau (832 km. – tot. 33.948)
La sosta a Cracovia, ospiti dell’amico Lukasz, è stato un piacevole fuori programma. Per recuperare il tempo ottimamente speso in Polonia si è reso necessario anticipare la sveglia alle ore 6.00. Il nostro giudizio sull’ospitalità del padrone di casa supera le cinque stelle, vista anche l’ottima colazione che ci fa iniziare bene la giornata. Lasciamo Cracovia prima dell’esplosione del traffico cittadino. Per rispettare la storia della Cecoslovacchia, nel viaggio di ritorno attraversiamo la Slovacchia, visto che all’andata visitammo la Repubblica Ceca. Per avvicinarsi al confine percorriamo le strade montane che si inerpicano sugli affascinanti Monti Tatra, una delle parti più elevate dei Carpazi . Esattamente come quasi quattro mesi fa decidiamo di non pagare la vignetta stradale e di compiere il viaggio usando solo strade statali. La scelta si rileva interessante per capire meglio le strade del Paese, ma decisamente più lenta del previsto. Un veloce spuntino nella capitale Bratislava per poi superare il Danubio e raggiungere il confine ungherese. La nazione magiara diventa il venticinquesimo stato sovrano toccato dalla Torino-Pechino 2018. Pochi chilometri, ma ricchi di significato. Infatti ci fermiamo poco prima del confine austriaco lungo la strada che collega Sopron a St. Mararethen am Burgeland. Qui sorge un memoriale a ricordo di alcuni fatti avvenuti nel corso del 1989. Naturalmente anche da qui passava la cortina di ferro che divideva l’Europa occidentale da quella orientale. Nell’ottica delle riforme in atto in Ungheria a fine anni ‘80, la classe politica magiara decise di alleggerire la sorveglianza ed i dispositivi di sicurezza lungo il confine occidentale. Nel giugno dell’89 i due ministri degli esteri, l’ungherese Horn e l’austriaco Mock, tagliarono assieme una parte della recinzione che separava le due nazioni. Circa due mesi dopo, il 19 agosto, fu organizzato un pic-nic a cavallo della linea di confine. Fu permesso per tre ore di muoversi liberamente da entrambe le parti. Oltre ai cittadini austriaci ed ungheresi, si presentarono a sorpresa, qualche centinaio di turisti tedesco orientali che erano in vacanza sul lago Balaton. I soldati ungheresi non presero provvedimenti e cominciò la prima fuga di massa verso la Germania Ovest. Questo contribui ai fatti che portarono nel successivo novembre alla caduta del Muro di Berlino. Oggi una serie di monumenti ricordano quel curioso pic-nic. Anche la vecchia cortina è stata ricostruita fedelmente per un breve tratto di pochi metri. Davvero bella la lunga pista ciclabile costruita al posto della strada militare che serviva per pattugliare la frontiera. Una scritta in più lingue afferma che quel giorno, qui, è nata l’Europa. A meno di venti metri, nella vecchia postazione di confine, sono tornati i doganieri austriaci che fanno controlli ad alcune delle auto che dovrebbero circolare liberamente all’interno dell’area Schengen. Il ripristino dei parziali controlli sul confine stona molto con il significato di questo luogo.
Riprendiamo il cammino in terra austriaca dove questa volta decidiamo di investire i nove euro per la vignetta autostradale. La scelta è obbligata visto che non possiamo permetterci di rallentare ulteriormente il nostro viaggio. Domani abbiamo appuntamento con Bts e visiteremo la storica sede di Brunico oltre che un impianto di trasformazione di letame in energia. Questo interessante programma ci costringerà a varcare il confine italiano nei pressi di Prato alla Drava, nell’alta Val Pusteria, rompendo la storica tradizione del passaggio dalla cittadina friulana di Gonars. Falliamo il rifornimento al metano di Villach a causa di un guasto all’erogatore della stazione di rifornimento. Poco male, visto che il metano caricato a Cracovia sta regalando grosse soddisfazioni in tema di consumi e ci permetterà di raggiungere l’Italia senza problemi. Ancora cinquanta chilometri e troviamo alloggio in una Gasthof situata in una frazione di Spittal am der Drau. Nonostante il fatto che siamo gli unici clienti e nonostante il lunedì la cucina del ristorante sia chiusa, la signora che gestisce l’attività fa uno strappo alla regola e ci somministra dell’ottimo Wiener Snitzel con patate e l’immancabile birra. In questa atmosfera andiamo a dormire più presto del solito.
Equipaggio del giorno: Guido Guerrini, Bruno Cinghiale